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SVIZZERALa SJSO al Lac: «Un microcosmo della società svizzera»

03.05.24 - 06:30
Il portavoce Talete Pelloni racconta del percorso musicale dell'Orchestra sinfonica svizzera della gioventù (SJSO)
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La SJSO al Lac: «Un microcosmo della società svizzera»
Il portavoce Talete Pelloni racconta del percorso musicale dell'Orchestra sinfonica svizzera della gioventù (SJSO)

LUGANO - L'orchestra sarà in concerto al Lac questo venerdì sera. Al pubblico ticinese sarà presentato il poema sinfonico "Miške" di Mikalojus Čiurlionis, il potente "Uccello di fuoco" di Strawinsky e la sinfonia "Sogni d'inverno" di Tschaikowski.

Fondata nel 1969 la SJSO è "sopravvissuta" a molte epoche storiche. Quali sono i momenti cosiddetti “spartiacque” che hanno segnato un prima e un dopo nella sua traiettoria musicale? 
«Ricordiamo in particolare le prime prove del 1970 e il primo concerto del 1971. Poi il decennio segnato dal contributo di vari direttori talentuosi, che hanno aumentato il prestigio e consolidato la reputazione dell'orchestra anche a livello internazionale. Soprattutto il periodo del Coronavirus ha rappresentato momento difficile per l’orchestra, che è comunque riuscita ad adattarsi, abbracciando le nuove tecnologie e proponendo concerti online. Anche l'improvvisa scomparsa del direttore Kai Bumann nell'estate del 2023 ha segnato un momento difficile».

Per i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni si tratta di un’ottima preparazione: le prove, i concerti e le trasferte implicano lo studio di opere appartenenti a tutte le epoche della musica classica. Si può dire che la Ossg rappresenta un trampolino di lancio per la carriera di questi giovani? 
«Assolutamente sì. L'orchestra è laboratorio in cui i musicisti sperimentano e si preparano ad affrontare il mondo della musica. E questo, lavorando a stretto contatto con professionisti. I musicisti non perfezionano solo le proprie abilità tecniche, ma imparano anche l'importanza del lavoro di squadra, della disciplina e della dedizione. Molti di loro proseguono le loro carriere in prestigiose orchestre sia in Svizzera che all'estero».

La SJSO è un progetto federativo, che racchiude in sé le differenti culture e lingue della Svizzera. Come sono le relazioni tra i musicisti? Si formano gruppetti su base etno-linguistica o è più un calderone di culture in cui tutti partecipano in egual modo? 
«Diciamo che l'orchestra rappresenta un microcosmo della società svizzera, in cui le diverse lingue si mescolano armoniosamente per creare qualcosa di unico e speciale. Da noi questa atmosfera di rispetto si riflette anche al di fuori della sala prove, dove i musicisti si sostengono a vicenda e coltivano legami di amicizia. Siamo una comunità inclusiva e diversificata, in cui ogni membro è parte integrante del successo della comunità stessa».

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